Ciao,
dopo aver visto quali sono gli accordi che posso creare a partire dalla scala maggiore, in questo articolo usiamo lo stesso procedimento e andiamo ad applicarlo alla scala minore che, nel nostro sistema musicale, si divide in tre tipi di scale diverse, sviluppatisi nel tempo, durante la storia della musica.
La prima, e più semplice, la scala minore naturale (chiamata così perché è formata dalle stesse note della scala maggiore corrispondente), ha un tono tra la settima nota e l’ottava.
Prendiamo come esempio la scala di LA minore, chiamata relativa minore della scala di DO maggiore: relativa vuol dire che queste due scale sono formate dalle stesse note e le due toniche si trovano a distanza di una terza minore tra di loro.
Quindi nella scala di DO maggiore parto dal DO (che è la tonica), mentre nella scala di LA minore parto dalla (nuova) tonica LA con questa successione: LA, SI, DO, RE, MI, FA e SOL.
Bene, ma vediamo, prima di tutto, il perché abbiamo tre scale minori.
La scala minore naturale aveva (ha) il difetto di avere un tono tra la settima nota e la tonica successiva (cioè nel nostro esempio tra il SOL e il LA successivo): questo porta ad una non … soddisfazione dell’orecchio che, come per la scala maggiore, avverte un senso di riposo quando tra queste due note c’è un semitono (in questo modo la settima nota è attratta dalla fondamentale successiva).
Quindi per ovviare a questo problema fu creata la scala minore armonica, una scala cioè dove la settima nota (nel nostro caso la nota SOL) è stata alzata artificialmente di un semitono (portandola a diventare un SOL#).
A questo punto l’orecchio è soddisfatto per questo aspetto (ora tra il SOL# e il LA successivo abbiamo un semitono) ma lo è molto meno per quanto riguarda quello che succede … prima!
Infatti alzare la settima nota di un semitono provoca un intervallo … terribile tra la sesta nota (nel nostro caso la nota FA) e questa settima: avremo allora tra queste due note un intervallo di 2° aumentata, cosa insopportabile per l’orecchio (del tempo ma anche odierno) e anche per la … voce, in quanto questo intervallo è molto difficile da cantare.
Quindi fu creata la scala minore melodica, in cui anche la sesta nota era alzata di un semitono (portando il FA iniziale ad una FA#) e a questo punto: tutti erano contenti 🙂
Bene, dopo questo salto indietro nel tempo, torniamo alle nostre scale minori, così vedrai concretamente le differenze dei tre tipi e cosa cambia nella nostra armonizzazione.
Nella scala di LA minore naturale troviamo:
Nota della scala | Terza | Quinta |
LA | DO | MI |
SI | RE | FA |
DO | MI | SOL |
RE | FA | LA |
MI | SOL | SI |
FA | LA | DO |
SOL | SI | RE |
C’è un accordo minore sul LA, sul RE e sul MI; c’è un accordo maggiore sul DO, sul FA e sul SOL e si forma, anche in questo caso, un accordo di quinta diminuita sul SI (d’altronde ho detto prima che le note sono le stesse della scala maggiore relativa, quindi, di conseguenza anche gli accordi saranno gli stessi).
Vediamo ora la scala di LA minore armonica (cioè, rispetto alla scala di LA naturale, il SOL ha il diesis per creare un semitono tra la settima e l’ottava, che in realtà è di nuovo la prima, nota):
Nota della scala | Terza | Quinta |
LA | DO | MI |
SI | RE | FA |
DO | MI | SOL# |
RE | FA | LA |
MI | SOL# | SI |
FA | LA | DO |
SOL# | SI | RE |
In questo tipo di scala cambiano, rispetto alla scala minore naturale l’accordo costruito sul DO (che diventa di quinta aumentata), quello costruito sul MI (che diventa maggiore) e quello costruito sul SOL diventato SOL# che ora è una quinta diminuita.
La scala di LA minore melodica (nella sua parte ascendente il FA e il SOL hanno il diesis, invece nella parte discendente queste due note ritornano naturali e quindi è uguale alla scala naturale), è caratterizzata dai seguenti accordi:
Nota della scala | Terza | Quinta |
LA | DO | MI |
SI | RE | FA# |
DO | MI | SOL# |
RE | FA# | LA |
MI | SOL# | SI |
FA# | LA | DO |
SOL# | SI | RE |
Rispetto alla scala di LA minore naturale e alla scala di LA minore armonica, qui vediamo che l’accordo costruito sul SI è diventato un accordo minore, quello costruito sul RE è diventato maggiore e quello costruito sul FA (che ora è FA#), è diventato diminuito.
Bene, quindi puoi vedere che una semplice scala minore mi da’ la possibilità di avere a disposizione più accordi rispetto alla scala maggiore corrispondente.
Quello che ti consiglio, ora, è di farti uno schemino con tutti questi tipi di accordi che si formano, in modo da avere un tuo contenitore dove andare a pescare l’accordo giusto da usare al momento giusto.
In un prossimo articolo, a cui ti do’ appuntamento, andremo a vedere altri dettagli.
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